Che cazzo sono stanco di contare
Riportiamo un po' di cultura e profondità morale a questo blog.Pesierino del week-end: per quanto possano essere cool, emancipate, disinibite, interessanti, intelligienti, chiamatele, appellatele, definitele come volete, le persone sono sempre vittime di loro stesse. Sempre. Vittime di una gabbia che si sono costruita attorno, vittime di una facciata che è bello avere ma che forse non è la loro Costrette entro limiti che si sono imposti da sè, tra pareti troppo cool da poter abbattere. Mi spiace che nessuno capirà a chi mi sto riferendo (nessuno, gente, demordete e piantatela di sentirvi chiamati in causa, lo so solo io a chi sto pensando), ma che cazzo ci volete fare? E' mezzanotte e mezza, domattina devo partire per la gita sul lago (=gita sulla strada per il lago, presumibilmente in coda) e di sonno nemmeno l'ombra.
Se non fossi così cretino da automutilarmi per sport il venerdì sera me ne sarei andato a giocare volentieri, questo pomeriggio, a basket. E leggere di una mia amica che ci è andata non allevia affatto la pena.
Altro pensierino del week-end? Questa volta suggerito da un'amica: al più presto, lasciare la provincia. Un bel post it sul frigo farebbe la sua porca figura, con una dicitura del genere.
E a voi tutti, là fuori, benpensanti del cazzo, dico buonanotte, e che almeno lo sia per voi; a parlarvi è un peccatore, uno di quelli che non vorreste mai vedere uscire con i vostri figli, che mentre dormite se ne sta sveglio a bersi una birra in un paese addormentato, dalle parti della Conad e della caserma dei vigili. Chi ha orecchi...
Se oggi dovessi aprire un blog - e ho ancora 23 ore abbondanti avanti a me per farlo - penso si chiamerebbe Living Maudit.