lunedì, marzo 19, 2007

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Il primo passo è fatto. In realtà, quella che ho alle spalle (o alle palle) sembra più una bella passeggiata, ma come quando sei arrivato in cima alla montagna, cazzo ti frega, guarda il paesaggio e godi.

Va bene, va bene. A parte il fatto che quello che mi tocca recensire è l'album di una band così conosciuta che trovo gente che lo appella come l'album "d'esordio" (ma forse non considerano gli album in 7", - una chicca per Jack, se ogni tanto passa di qui a leggere - pubblicati precedentemente, che sono tre). A parte il fatto che sto sentendo al momento uno scampanellare che nemmeno in malga. A parte il fatto che mi vorrei tagliare i coglioni, al momento, e lo farei, se avessi qualche lama a portata di zampa.

Sfoghino finito

Vabbè, come avrete capito sono alle prese con un nuovo datore di lavoro, nemmeno questo troppo deciso a pagarmi. Ma così è la vita, almeno questo mi passa gratis la roba da ascoltare, che è tutto dire.

Mi trovo così per le mani Swords, dei britannici Ralfe Band. Visto che ho intenzione di tenere i colpi buoni per la recensione che scriverò domani, vi dovrete accontentare di sapere che quello che stanno sentendo i miei martoriati timpani lo definirei un buon miscuglio (ho sempre odiato questa parola, e non so davvero perchè la stia usando) di acid-jazz e nu-folk (lo so, molto probabilmente non esiste).

Il problema, che strano c'e n'è uno, è che ho dimenticato il Moleskine nella tracolla a Padova. Damn.