domenica, aprile 22, 2007

20 di bocca, 30 davanti

Resta il fatto che i ragazzi del video qua sotto continuano a spaccare.

Resta il datto che da buon comunicatore scelgo il giorno più inutile della settimana per postare qualcosa. Quindi, per questa settimana avrete solo questo post, per stare sicuro che lo leggiate. Ma tanto chi cazzo ci crede, se troverò un buco lo tapperò con un paio di frasi sconnesse e voi potrete correre qui ansiosi a dare un'ingrassata al mio ego smisurato, tanto, che cazzo serve?

Questo blog sta scadendo. Che sia il segno di un lento declino che avvolge la mia persona, un profetico avvertimento o il segno del tempo che passa? Non lo so. Questa sera ho deciso di tornare a scrivere dopo qualche post un po' sibillino o v-post, nella speranza di riuscire a risollevarne le sorti. Sta di fatto che qualche riga più sotto del mio nobile intento la situazione non è ancora cambiata.

La foto del giorno è questa:

(click to enlarge)


Presa durante una amabile gita fotografica nelle campagne mantovane. Ah, il fatto che vi ricordi una strada di camporella... beh, quello è puramente casuale.

Che è successo dall'ultimo post in cui dicevo qualcosa? Ah, sì, ho scoperto gli Zimmers. Ho compiuto gli anni, e ora sono il felice e fortunello possessore di una fotocam diggitale, apprezzatissimo regalo della fidanzata (grazie!) e gioellino dell'elettronica che promette di farmi spendere in costosi accessori i risparmi di una vita che non ho da parte. Beh, poi c'è il mio pc. Quanto vorrei poter dire "mac", ma ogni giorno che passa, nonostante non vi siano riscontri reali, la mia speranza di veder campeggiare una mela morsa (a parte la merenda di ieri, i cui resti rimangono, sfida alla decomposizione, nell'angolo a nord est della scrivania) sul mio tavolo. Ovviamente, eccezione fatta per gli adesivi iPoddisti!

http://juliuz.wordpress.com

Muaz muaz muaz. Dovrei essere arrivato al 7mo blog... MA CHE CAZZO MI SUCCEDE?? In reltà è una prova per il più ambizioso dei miei progetti. Non appena avrò qualche soldo da parte (e me ne serviranno veramente pochi, in guardia) ne saprete di più.

Come dice Vito Scinniti.. il braccio della legge è lungo, ma quello del fuorilegge lo è molto di più.

NEGLI ultimi giorni mi sono intrippato con elucubrazioni sociologiche sulle reti sociali al tempo di internet, e su quanto potesse essere fico trattare di certi argomenti in un post fichissimo. Beh, ora vi infighetterò con quello che ho pensato.
MA LO SAPETE VOI che a (non mi ricordo) c'è la CEI?

Cioè. L'altro giorno stavo girellando per la piazza di bit, e decido di fare un giro a guardare i blog degli amici degli amici. Ce ne è uno in particolare, dove una ragazza riesce ad aprirsi in una maniera (evitate pensieri sollazzosi, miei cari porzelloni) in maniera praticamente assoluta (almeno per quanto posso concepire io certi momenti di estroflessione), ecco, e tal ragazza la conosco per vie traverse che non sto qui a spiegarvi da molti anni. Sabato sera esco, e me la ritrovo davanti sotto i portici di quella cittadina che puzza di vecchio che al cartello recita "Mantova". Beh, a parte il fatto che riconosco prima il tipo che era con lei per alcune foto sul suo blog, e poi lei, sta tizia non mi riconosce per niente. Va bene, riconosciamo una certa responsabilità al mio taglio di capelli decisamente fico. Ah, sabato sera i mariti, passeggiando per la via, quando incrociavano il mio sguardo stringevano la mano della moglie (ragazzi, è tutto vero: lo ha riconosciuto anche la mia fidanzata, ed ella attribuisce la colpa alla giacca da magnaccia che sono solito portare, immaginate tony manero che esce strafatto da una club house di Miami: ecco, quello sono io con la splendida giacca in oggetto, quando capita mi autoscatterò qualcosa, magari un mattone).
Ricapitoliamo: sta tizia l'ho conosciuta solo quando ho scoperto il suo blog, leggo di lei senza ch'ella sappia di questo mio interessamento, ci incontriamo e nemmeno ci scambiamo uno sguardo. Mi ricorda un racconto che ho letto da poco... mi pare fosse di Franzoso, ma non ci metto la mano sul fuoco.

Secondo pensierino (la divisione in paragrafi di questo post è del tutto arbitraria, ma chissenefrega, nessuno sarà arrivato fino a questo punto).
Leggo il blog di una amica (minchia, ma io seguo solo donne sulla rete?). Un bel post mi colpisce per la profondità di certe riflessioni. Non è un blog aggiornato frequentemente come il mio, e ho subito voglia di commentare con una di quelle frasi lapidarie che mi contraddistinguono tra gli amici (lapidarie=che attirano le pietre, chiaramente). Che fare? Che diritto ho di commentare un frutto così privato, eppure così pubblico? Non so come, ma a tutt'ora sono riuscito a non increspare l'acqua di quel post. Ne dovremo parlare, la prossima volta che ci troviamo in messenger. Cosa prevede il galateo.net?

Ed ora, voglio sapervi tutti in piedi, con il blocchetto degli assegni in una mano, e nell'altra il cartone del latte.

Il pensiero corre al fiorentino Guido, chissà cosa gli sta succedendo. Dovrò chiamarlo, un giorno di questi.